Progetto Psicosociale Innovativo: Sanità Digitale e Umanizzazione delle Cure

L’avvento delle nuove tecnologie, comprese le procedure sanitarie digitali, sta trasformando i protocolli sanitari in vari ambiti. Il governo italiano sta cercando di sfruttare al meglio i fondi PNRR per la sanità digitale, le case di comunità, i PUA e la valorizzazione di nuove competenze, come quella degli “Operatori di corridoio”, operatori socio-sanitari appositamente formati in Psicologia e Comunicazione per le prime accoglienze nei pronto soccorso.

In collaborazione con la “COMUNITÀ DELLE IDEE” dell’Università Popolare LUCE e con il futuro centro studi sociali per l’Intelligenza Artificiale, abbiamo proposto di avviare una sinergia operativa sperimentale che prevede la formazione del personale e l’approfondimento degli aspetti comunicativi empatici, mirati all’umanizzazione delle cure e alla focalizzazione delle patologie conclamate e presunte.

Un aspetto fondamentale riguarda, inoltre, i recenti casi di cronaca relativi alle aggressioni al personale sanitario e ai ritardi burocratici nelle comunicazioni con le famiglie riguardo a notizie gravi (decessi, espianto di organi, esiti negativi di interventi e biopsie, ecc.). È quindi necessario predisporre un piano di intervento multidisciplinare per risolvere queste problematiche, anche attraverso valutazioni sul burnout e la prevenzione di situazioni di disagio.

Il progetto si propone anche di affrontare le patologie digitali, esplose durante la pandemia, che hanno reso urgente la valutazione dei dati statistici su fenomeni come la dipendenza da gioco d’azzardo (DGA), le crisi di fobie sociali, la dipendenza dai social e violenza online (violenza di genere, sexting, stalking, cyberbullismo, ecc.). Un tema rilevante è anche il fenomeno degli Hikikomori, che riguarda il rifiuto dei giovani adolescenti di entrare in contatto con il mondo esterno, con conseguenze che nei casi più gravi possono portare al suicidio.

Il nostro progetto intende individuare strutture socio-sanitarie esistenti e operative, interessate a sperimentare questi percorsi. I percorsi saranno sviluppati non solo con metodologie tradizionali, ma anche attraverso confronti e sviluppi scientifici basati su “case studies” specifici. Qualora il progetto venga avviato, sarà possibile accedere a fondi di finanziamento PNRR e sociali previsti dal piano regionale per la Salute, compatibilmente con i casi da approfondire nella prima fase e il personale coinvolto nel progetto.

Le aziende e gli enti interessati sono invitati a indicare la propria disponibilità a partire dalle prossime settimane. Il gruppo di lavoro per questo progetto è coordinato dalla Dr.ssa Rosalba Mannu.